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Il GDO Agri Hunter che aiuta le imprese agroalimentari a entrare nella GDO e nell’Ho.Re.Ca.

di Redazione
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Intervista a Giuseppe Pepè Sciarria, professionista che affianca piccole e medie aziende, con prodotti agricoli d’eccellenza, per guidarle nel mercato della distribuzione organizzata. E farle diventare fornitori di hotel, ristoranti, bar, catering.

Dottor Pepè Sciarria, quali sono le principali tendenze nel campo dell’innovazione delle imprese agroalimentari? Che consigli possiamo dare a un’impresa del settore per affrontare queste sfide e rimanere competitivi sul mercato?

L’innovazione è ormai all’ordine del giorno con il continuo sviluppo di nuove tecnologie ed è estremamente importante per le aziende agroalimentari rimanere al passo. Grazie alle tecnologie si può migliorare la produzione, minimizzare i danni ambientali e ottenere prodotti più qualitativi, cercando di combinare l’impegno per la sicurezza, la salubrità e la sostenibilità. Da imprenditore capisco la difficoltà di rimanere aggiornati in un mercato così rapido e competitivo. In ogni caso, consiglio di analizzare sempre le innovazioni e scegliere di investire guardando agli effettivi ritorni economici. Ultimamente si parla molto di “agricoltura di precisione”: attraverso l’utilizzo di droni e altri macchinari specializzati, si riesce a ottenere una resa migliore e si rende il lavoro più facile per l’uomo. Suggerisco infine di investire in linee di confezionamento automatiche e strumenti di selezione che permettono di offrire standard di qualità costanti, riducendo i costi di confezionamento.

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Photo: iStock / Dragos Condrea

Come vede il futuro delle imprese agroalimentari in termini di sostenibilità? In che modo la sostenibilità ambientale e sociale può essere un fattore chiave per il branding e il corretto posizionamento?

Il consumatore finale ha ormai realizzato che stiamo andando verso importanti cambiamenti ambientali. I clienti diventeranno sempre più esigente nel selezionare i prodotti da acquistare, scegliendo l’opzione più bilanciata in termini di ecosostenibilità, qualità e prezzo. Soprattutto perché, oltre ad avere un’attenzione maggiore verso la sostenibilità, il consumatore è sempre più responsabile nei confronti della propria salute e di ciò che mangia. Alle aziende consiglio di intraprendere un percorso concreto verso la sostenibilità e la salubrità già da adesso, così da rimanere al passo con le esigenze del consumatore e riuscire a mantenere un posizionamento nel mercato. Assumersi questi impegni contribuisce positivamente all’immagine del brand e alla comunicazione di ogni impresa.

Quali sono i punti di forza per migliorare la comunicazione delle imprese agroalimentari? Qual è la sua esperienza nell’ambito delle tecnologie digitali e dell’uso dei social media?

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Per riallacciarmi anche all’ultima domanda, la comunicazione è fondamentale per le aziende. Puoi avere il prodotto più buono del mondo, ma se non lo racconti nel modo giusto, potrebbe non essere mai acquistato. Al momento consiglio di concentrarsi sullo storytelling in quanto è l’arma vincente per connettersi con il consumatore a livello umano. In un mercato pieno di competizione, le storie permettono di differenziarti e di renderti interessante agli occhi di chi ascolta.

Questo strumento può essere sfruttato in diverse occasioni:

  • Nelle fiere di settore, la cui importanza non va sottovalutata poiché contribuiscono alla brand awareness e consentono di acquisire nuovi clienti.
  • Negli in-store dei supermercati, molto utili sia per farsi conoscere al consumatore finale, interagendo con esso attraverso un assaggio o un regalo, ma anche per mostrare ai buyer che il prodotto viene apprezzato e garantirsi una collaborazione.
  • Nei canali social e negli altri strumenti digitali attraverso video, foto, grafiche e testi. Raccomando spesso di curarli più possibile poiché acquisiranno sempre più importanza nel rappresentare l’identità dell’azienda e il suo posizionamento.

Infine, ove possibile, consiglio sempre di far inserire la propria azienda nei volantini dei supermercati – sia digitali che cartacei – in quanto sono strumenti che vengono consultati di frequente dai consumatori per la ricerca delle offerte.

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Photo: iStock / shironosov

Che ruolo svolge un GDO Agri Hunter? In che modo può essere di supporto alle imprese agroalimentari per l’ingresso nella GDO e nell’Ho.Re.Ca.?

Un GDO Agri Hunter è più di un consulente: è una figura di riferimento per le aziende e in particolare per gli imprenditori agroalimentari. Essendoci passato, conosco bene le difficoltà di portare avanti un’azienda e prendere decisioni importanti nel minor tempo possibile, analizzando attentamente tutti i fattori e le dinamiche del caso. Per gli imprenditori è necessario affidarsi a figure esterne con una visione diversa, più oggettiva a volte, che lo aiutino a superare determinati ostacoli e limiti. Nel mio caso, ciò che mi differenzia da grandi aziende di consulenza presenti sul mercato già da molti anni è proprio il contatto diretto con i miei partner.

Quali sono in sintesi i punti chiave del suo metodo di consulenza?

  • Tutte le soluzioni che offriamo alle aziende comprendono in primo luogo un’analisi del mercato e dell’azienda per comprendere il posizionamento attuale, dove si può andare a intervenire e quali sono i clienti più indicati su cui puntare.
  • Come secondo step ci concentriamo sull’aspetto commerciale, andando a preparare tutti quegli elementi che ci occorrono per presentarci ai Buyer in modo efficace. Ad esempio scegliamo le referenze e i packaging migliori, ci assicuriamo che il sito sia presente e ottimizzato, offriamo supporto nella formulazione delle quotazioni, elaboriamo una presentazione dell’azienda e così via.
  • Ci occupiamo anche della comunicazione e del marketing, spesso trascurati e sottovalutati dagli imprenditori. Attraverso un’analisi mirata, elaboriamo una Brand Identity che comprende logo, visual identity, ideazione di packaging. Un’offerta che comprende operazioni di marketing tradizionale, come organizzazioni di fiere e in-store. Infine offriamo anche un servizio di consulenza in marketing digitale.

Questi sono gli aspetti tecnici, estremamente importanti. Ma come accennavo prima, il punto di forza è quello di essere un valore sempre presente per gli imprenditori agroalimentari e per i loro collaboratori, ai quali spesso offriamo delle ore di formazione per renderli il più possibile autonomi.

Nel suo personale percorso di valorizzazione del brand “Giuseppe Pepè Sciarria”, quali sono i passaggi principali che lei ha seguito e che consiglierebbe a un imprenditore o manager del settore agro-alimentare? Sito web, risorse scaricabili, video, foto, social, libro sulla propria attività? Altro che le viene in mente?

Il percorso del personal branding non è semplice, ma è sicuramente molto importante. Nel mio caso è ancora un work in progress e sono alla continua ricerca di quello che funziona meglio. Gli strumenti a supporto sono fondamentali: i social media, le risorse scaricabili, i corsi di formazione sono tutti elementi che contribuiscono a far comprendere agli altri il tuo valore.

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Ma l’aspetto fondamentale, che viene prima di tutto ciò, è il lavorare su se stessi, studiare e costruire il proprio bagaglio di conoscenze, così come ho fatto lungo il mio trentennale percorso di carriera. Informazioni ed esperienze che ho racchiuso in parte in un prossimo progetto – il mio libro – che uscirà nei prossimi mesi: un libro che avrà l’obiettivo di supportare imprenditori agroalimentari nel percorso di crescita della propria azienda, attraverso nozioni e consigli utili.

 

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