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Cristina Corazza: «Ho lasciato la professione di avvocato per organizzare matrimoni rock»

di Carola Porcella
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Cristina Corazza ha deciso di far evolvere il concetto di matrimonio, scegliendo di differenziarsi sul mercato grazie alla sua passione: il Rock. Prima Rock Wedding Planner in Italia, vive la filosofia della musica a 360° e la condivide con sposi e invitati.

 

Inizia la sua carriera come back-office assicurativo e nel mentre coltiva la sua passione per la musica cantando nel coro della parrocchia ogni domenica. Artista fin da bambina, è proprio la sua passione ad aprirle le strade verso una nuova professione che spariglia le carte della sua vita.

«Lavorando come avvocato, mi svegliavo la mattina e mi chiedevo cosa stessi facendo, è una di quelle sensazioni che si provano quando si ha la consapevolezza di aver smarrito la strada. Intanto, in contemporanea, vedevo costruirsi pian piano e per caso la mia professione. Tutto ha inizio all’età di 14 anni quando ho incominciato a cantare nel coro della parrocchia, lo stesso coro presente durante i matrimoni. Così, celebrazione dopo celebrazione ho acquisito le conoscenze necessarie per coordinare il rito e l’organizzazione, tanto da rendermi conto in anticipo delle cose che sarebbero successe agli sposi e intervenire per aiutarli a rendere perfetto quel giorno indimenticabile. Alla fine, passavo più tempo a gestire gli invitati che a cantare nel coro».

Così, grazie al passaparola, molte coppie iniziano a chiedere informazioni non solo sul coro: cercano Cristina per essere aiutati durante il coordinamento della cerimonia. Per questo motivo, mentre frequenta l’università di Giurisprudenza e conduce il praticantato, inizia la sua carriera di wedding planner che dura da circa 13 anni, senza mai smettere di coltivare la sua passione per la musica. Infatti, parallelamente agli studi e al suo lavoro di organizzatrice di matrimoni, fa da manager a band emergenti organizzando eventi insieme a un live club di Milano.

Il 2018, un anno memorabile

Il 2018 è l’anno del cambiamento per Cristina, che sceglie di trasformare radicalmente la sua vita, lasciando un lavoro che non la soddisfa per intraprendere la carriera che ha sempre desiderato. A darle la forza per compiere questo grande passo sono stati alcuni avvenimenti importanti che le hanno aperto la strada verso il suo personal branding.

La musica: Rockin’1000 

La decisione di diventare un’organizzatrice di matrimoni rock nasce sia dall’incoraggiamento delle amiche del coro sia da un’esperienza incredibile, quella vissuta all’interno di Rockin’1000.

«Il tema musicale ha sempre fatto parte di me e quando nel 2018 ho partecipato al mio primo concerto dei Rockin’1000 allo stadio Artemio Franchi di Firenze ho capito di non voler più tornare indietro. Si tratta di una band estremamente inclusiva, composta da cantanti professionisti e amatoriali, con oltre 25mila partecipanti sparsi in tutto il mondo di cui suonano solo mille musicisti ad ogni evento. L’anno successivo ho partecipato anche al loro concerto di Parigi, ricordo l’emozione e i brividi di quando abbiamo suonato il primo attacco di “We will rock you”: dalla folla e dagli spalti si è alzato un boato, un tripudio di urla e applausi. Erano tutti per noi. Stando con i Rockin’1000 ho capito la forza del rock e la forza di avere il coraggio di essere sé stessi».

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Cristina è una cantante che ama il Rock a 360°, così questa esperienza la segna a tal punto da decidere definitivamente di fare della sua passione per la musica la sua filosofia di vita.

«Per me il Rock va oltre il semplice gusto musicale, che può piacere o non piacere. Ci sono moltissime persone che reputo “Rock” perché vedo in loro la necessità di emanciparsi rispetto alla situazione precedente, che è il manifesto stesso di questo genere musicale».

Inizia in questo modo l’associazione tra due grandi competenze di Cristina, fare la wedding planner e vivere il Rock, il tutto senza rinnegare la tradizione del matrimonio, ma rivisitandola in modo che calzi perfettamente sulla persona per quello che è di fatto. Per rendere la cerimonia nuziale la massima espressione di sé stessi.

Da giurista a Matrimonio Rock’n’Roll, fino al nuovo percorso di Personal Branding

A trasformare il suo desiderio di cambiamento in realtà è la situazione lavorativa di Cristina:

«Ad un certo punto, nel 2018, mi sono ritrovata con l’ennesimo contratto da back-office assicurativo non rinnovato ed ero stufa di avere a che fare con datori di lavoro che trovavano scomodo il mio essere donna, senza marito e senza figli. Così, decido di fare il salto di qualità e di condurre la professione che ho sempre voluto fare, quello della wedding planner».

Cristina vuole liberarsi dalle pressioni lavorative, dai pregiudizi sul genere femminile e decide di specializzarsi nell’organizzazione dei matrimoni rock, creando il suo primo brand: Matrimonio Rock’n’Roll.

«Quando inizio la mia nuova attività mi occupo principalmente del coordinamento di alcuni matrimoni insieme al coro della parrocchia, organizzo battesimi, 18esimi e anche un 80esimo di compleanno. Per un periodo curo alcuni eventi in costiera amalfitana, senza ancora avere avuto l’occasione di raggiungere l’obiettivo prefissato: organizzare matrimoni in stile Rock. Allora, decido di lavorare in modo mirato sul mio Personal Branding attraverso i social, partendo dallo studio della mia materia. Per un attimo torno sui libri di scuola, partendo dal copywriting alle tecniche più avanzate di digital marketing, fino a quando decido di lavorare con un marketer per migliorare il mio posizionamento. Nasce così la mia firma: “Cristina Corazza, la prima Rock Wedding Planner in Italia”. Studiato a tavolino e basato sulla mia persona, è l’etichetta con cui comunico su Facebook, Instagram, YouTube e, oggi, anche su TikTok per le spose più giovani».

Da quel giorno, Cristina si specializza in matrimoni rock per gli amanti del genere, celebrando la diversità in tutte le sue forme. Riceve richieste di matrimoni in stile Aerosmith, di cerimonie in chiesa sotto le note della batteria elettrica e di spose in vestito blu. Giornalisti e intervistatori iniziano a notarla e a contattarla per sentire quello che ha da dire in merito al suo Personal Brand. Eppure, per lei c’è ancora una sfida da superare.

L’arrivo del Covid-19 e la disdetta dei matrimoni

Con l’arrivo del Covid-19 e la sospensione dei matrimoni, anche Cristina deve rimandare il suo sogno di realizzare matrimoni rock ed è costretta a posticipare per anni le numerose richieste che aveva ricevuto. Malgrado tutto, è una persona forte e determinata, pronta a reagire al periodo attraverso l’organizzazione di matrimoni folli e a prova di sicurezza.

«A febbraio del 2020 ho lanciato il mio brand, Rock Wedding Planner e nel mese di marzo siamo entrati in lockdown… Alcuni clienti sono stati costretti a rimandare il matrimonio per moltissimi mesi, altri si sono sposati in Comune con la speranza di programmare la celebrazione in seguito, ma ormai sono passati quasi due anni e molti hanno deciso di rinunciare alla festa del matrimonio. È un periodo duro per tutti, a partire dagli sposi fino ai wedding planner, quello che possiamo fare è seguire le direttive per l’organizzazione dei matrimoni, molte regole e alcuni accorgimenti, così da mantenere lo spirito della festa, quella che accomuna ogni celebrazione rock».

La specializzazione non è un limite, apre le porte a collaborazioni

corazza-business-celebrity-okQuando si parla di Personal Branding, uno dei limiti per intraprendere questa strada è l’iperspecializzazione. Cristina è l’esperta dei matrimoni rock, anche se per anni si è occupata della cerimonia in senso lato avendo un’esperienza a 360° della materia. Dopo aver scoperto il potere della specializzazione e della qualità di un servizio dedicato, sviluppa la sua professione creando collaborazioni.

«Essere una Rock Wedding Planner vuol dire avere le competenze giuste per soddisfare le esigenze degli amanti del Rock. Infatti, conosco i loro gusti, i loro desideri e, vivendo il Rock ogni giorno, so proporre agli sposi la soluzione giusta. Questo non vuol dire che non sia adatta per organizzare un matrimonio tradizionale o in stile Barbie: semplicemente preferisco unire le forze con altre colleghe wedding planner, così da migliorare il servizio e non farmi sfuggire nulla. Da ex giurista posso dire di applicare la filosofia del trattato di Schengen al mio business. Studiando l’evoluzione del diritto europeo, questo accordo si basa sul principio che poter contare su strette collaborazioni fra gli Stati evita il conflitto. Così creo solide partnership per aiutare ed essere aiutata dai miei “possibili” competitor, mantenendo la mia specializzazione come unica Rock Wedding Planner d’Italia».

Una delle proposte di matrimonio più bizzarre

Se unire il Rock alle cerimonie cristiane possa apparire già un accostamento bizzarro, la realtà è che Cristina riceve sicuramente richieste di matrimonio uniche nel loro genere. Partiamo dal punto di vista della tradizione:

«Alcune persone mi hanno detto che Rock e Chiesa sia un’associazione particolare. Io non sono d’accordo, anzi è stata proprio una persona della parrocchia, super tradizionale se così vogliamo definirla, a convincermi a intraprendere questa strada e ad aiutarmi nella realizzazione dei miei matrimoni. A volte, abbiamo arrangiato preghiere e musica, come ad esempio la canzone “The sound of silence” con un bridge sul Padre Nostro. Tanto che c’è proprio un ramo del Rock che si chiama Christian Rock».

In questa atmosfera, unica nel suo genere, si passa alla celebrazione della diversità:

«Quello che mi è stato chiesto poche volte e che possiamo definire “diverso” è sicuramente il matrimonio Pop Melodico – Death Metal. Mi è stato raccomandato di trovare una band capace di suonare dal vivo entrambi gli stili, totalmente diversi. Per chi non conoscesse il genere Death Metal consiglio di ascoltarlo, ci vuole una tecnica vocale notevole, soprattutto se bisogna associarlo alla musica pop»

Un Personal Brand per Cristina

Ciò che ha permesso a Cristina di cambiare la sua vita, diventando un punto di riferimento nel settore dei matrimoni rock, sono state le prime soddisfazioni:

«Da quando sono diventata la prima Rock Wedding Planner d’Italia ho finalmente la sensazione di essere nel posto giusto, non ho più quel peso al mattino di andare a fare qualcosa che non mi appartiene. Un’immagine bellissima che ho trovato in un negozio a Dublino rappresenta la “me” del passato. Si tratta di una vignetta in cui è rappresentato un ufficio, con le scrivanie tutte uguali, i lavoratori tutti vestiti nello stesso modo con la cravatta, tutti grigi, mentre stanno lavorando a testa bassa. E poi c’è un pagliaccio coloratissimo che ferma il responsabile che passa di lì, anche lui grigio, e dice:

Ci deve essere un errore, io non dovrei essere qui.

Ora sono uscita da quella condizione, sono padrona del mio tempo e di poter decidere le cose da fare e in che ordine farle. Soprattutto, posso finalmente comunicare agli altri quello che sono».

Amati o Amàti: questione di accento

Cristina vive ogni giorno la celebrazione dell’unione tra le persone in tutte le sue accezioni e scrive insieme a dodici donne il libro dal titolo “Amati o Amàti: questione di accento”, dove parla del suo personale significato di amore che ha maturato nel Cammino di Santiago, un’esperienza che l’ha cambiata per sempre:

amati-amati-corazza«In questo libro abbiamo raccontato l’amore a 360°. Ognuna di noi ha pensato a cosa il mondo ci mette davanti in termini di amore. Io un grosso esempio di amore l’ho conosciuto proprio sul Cammino di Santiago, quando nel 2015 ho conosciuto la storia di una donna spagnola, Tomasa. Tomy era sposata con un’altra donna, morta per colpa di un tumore al cervello. Come ultimo desiderio aveva chiesto di spargere le sue ceneri lungo il Cammino, come nel film “Il Cammino per Santiago” che avevano visto insieme prima che morisse. Tomy era una signora non più giovanissima e neanche in forma, non abituata a fare lunghe camminate: eppure per sua moglie ha percorso oltre 800 chilometri a piedi, senza fare neanche un tratto in autobus. Non penso che ci sia una forma di amore più profondo. Per me l’amore è questo, è una scelta, perché tu scegli l’altra persona ogni giorno con i pregi e con i difetti, nonostante tutto, a volte nonostante la morte. Ed è proprio quel nonostante a fare la differenza: scegliere sé stessi ed essere consapevoli di chi si è, di dove si vuole andare e con chi fare un pezzo della strada, sapendo che l’altra parte della mela è una mela intera».

Il cammino di Santiago per Cristina è un momento di crescita interiore profondissimo, a partire dal suo concetto di amore, fino alla realizzazione della percezione di sé.

«Si dice che il cammino ha tre fasi: la prima è quella del corpo, della fatica, dei dolori, delle vesciche; la seconda è quella dello spirito, perché cammini e intorno non c’è niente, ci sei solo tu con i tuoi pensieri; e la terza è quella del cambiamento, perché il cammino non ti dà quello che chiedi ma ti dà quello di cui hai bisogno e magari non c’entra niente con quello che pensavi di chiedere».

Il prossimo libro di Cristina è in lavorazione, ma ci rivela qualcosa al riguardo:

«Questo nuovo libro sarà legato al wedding, ci saranno alcuni consigli… Ma non posso dire altro, solo che sarà divertente e fuori dagli schemi».

La vittoria dei Måneskin per il mondo del Rock

Cristina è entusiasta della direzione che il mondo sta prendendo e, in occasione della vittoria dei Måneskin agli Eurovision Song Contest 2021, rivela un’ulteriore visione del Rock:

 «La vittoria dei Måneskin mi ha fatto piacere, non tanto per la canzone in sé ma per aver comunicato qualcosa diverso dal solito, diverso dalle stesse cose che abbiamo sentito per 30 anni. Sono ragazzi che fanno musica, hanno gli strumenti in mano, una bassista donna e Damiano che ha una voce pazzesca. Sono ragazzi trasparenti, anche con le polemiche che ci sono state relative alla questione droga, lui si è sottoposto ai test ed è risultato pulito. Sta vincendo la musica giovane, la musica diversa e positiva, che non si spaventa di fronte alla diversità e spero che avvicini le persone anche all’idea di un matrimonio libero, con vestiti dai colori sgargianti, con la musica che ti piace. D’altronde la diversità sposta l’equilibrio, il Rock è la massima espressione di sé stessi».

 

Carola Porcella

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