Fra le partecipanti più esuberanti della seconda edizione del GF, oggi Mascia gestisce sette imprese a Ravenna insieme al marito. Dopo l’uscita dalla casa di Cinecittà, ha vissuto anni indimenticabili. Per merito del suo brand personale, ma anche per un’imitazione che l’ha resa simpatica al grande pubblico…
«Dopo la nascita della nostra prima figlia, abbiamo preso in gestione il nostro primo stabilimento balneare a Lido Adriano di Ravenna. Fu un successo: ricordo che non avevamo neanche l’insegna. Ma la gente veniva solo per conoscermi e vedermi»
Chi non ricorda Mascia Ferri, una delle partecipanti della seconda edizione del Grande Fratello? Mascia, oggi imprenditrice di ben sette attività a Ravenna, che gestisce insieme al marito, ha vissuto anni indimenticabili dopo l’uscita dalla casa, avvenuta ormai 20 anni fa. Anni di successo, esperienze emozionanti in giro per l’Italia, di cinema, tv e grandi eventi, che come lei stessa ci racconta “resteranno per sempre nel suo cuore”. Una donna che poteva continuare su quella strada, magari intraprendendo la carriera di attrice, studiando recitazione e teatro. In fondo all’epoca del Grande Fratello era giovanissima, aveva appena 27 anni. Tuttavia Mascia ha deciso, dopo sette anni dalla fine del programma, di cambiare rotta, tornare a casa nella sua Romagna e reinventarsi come professionista. Oggi infatti è titolare di sette locali e vive con suo marito e le sue due figlie a Ravenna, da cui non si più spostata.
Dopo la sua partecipazione al Grande Fratello, com’è cambiata la sua vita? Lati positivi e negativi?
Il Grande Fratello ha stravolto la mia vita, in senso positivo. In realtà avevo accompagnato un’amica a Cinecittà per fare il provino, ma alla fine hanno scelto me! Evidentemente il regista aveva intuito che il mio brand personale, le mie modalità un po’ esuberanti sarebbero state vincenti per la trasmissione… Essendo una delle prime edizioni, quindi una novità per il pubblico, ha avuto un grandissimo seguito, molto di più rispetto a quelle attuali. Io poi sono rimasta nella casa fino alla fine, la gente ha avuto modo di conoscermi bene. Questo ha sicuramente influito sul mio personaggio. Così come ha influito l’imitazione che all’epoca mi fece Paola Cortellesi, in un programma con la Gialappa’s Band: giocando sull’ironia e sull’accento romagnolo, la mia immagine si è distinta nettamente da altri partecipanti di quell’edizione del 2001 (vinta da Flavio Montrucchio, con Eleonora Daniele e Filippo Nardi). Una volta uscita dalla casa, infatti, l’impatto con la vita reale è stato molto forte. Mi ricordo che quando andavo a Roma e principalmente nel sud Italia, spesso passeggiavo con due guardie del corpo al seguito o con il cappuccio tirato su, perché la gente mi riconosceva e mi fermava di continuo per manifestarmi il loro affetto.
È stata un’esperienza molto intensa, il Grande Fratello ci ha fatto entrare nelle case delle persone, eravamo uno di loro, ci seguivano nelle nostra routine quotidiana. Eravamo alla pari. A livello umano abbiamo ricevuto un calore pazzesco. Oggi dopo 20 anni, quando ripenso a quel periodo sorrido. C’è stato un taglio netto tra la mia vita prima e dopo il reality. Uno dei lati positivi è stato aver vissuto questa esperienza da giovanissima. Avevo tutta la vita davanti e il Grande Fratello mi ha aperto tantissime porte. La parte negativa è stata forse la gestione delle emozioni e delle sensazioni all’interno del reality. Quando partecipai io, la casa del GF aveva pochissimi spazi e molto limitati rispetto alla casa di oggi. Convivere con così tante persone per così tanto tempo ti mette duramente alla prova.
Una volta uscita dalla casa, è arrivata la visibilità. Cos’ha fatto?
Sì, sono arrivate le prime partecipazioni ai programmi televisivi. Per due anni ho fatto l’inviata per “Quelli che il calcio“, condotto in quel periodo da Simona Venturi. Poi per tre anni “Lucignolo” e infine ho partecipato ad un altro programma, “On the Road“. Sono stati sette anni molto intensi, viaggiavo tantissimo tra Milano e Roma. Ad un certo punto, dopo la foga iniziale, ho dovuto fare delle scelte: continuare questo mestiere, magari studiando cinema e teatro o tornare a casa. Ho scelto di ritornare a Ravenna, città dove sono nata e cresciuta, perché vedevo nel mondo dello spettacolo una carriera difficile e rischiosa. Poi avevo già superato i 30anni, l’ambiente del cinema e della tv non è facile, è sempre molto competitivo.
A Ravenna dopo poco tempo ho conosciuto mio marito, che lavorava nel mondo dell’imprenditoria e delle discoteche da 20 anni, quindi aveva già alle spalle una certa esperienza e professionalità. Insieme, dopo la nascita della nostra prima figlia, abbiamo deciso di investire sulla città prendendo in mano la gestione dello stabilimento balneare “Punta Turchese”, oggi “Cala Celeste”, di Lido Adriano. Fu un successo, ricordo che non avevamo neanche l’insegna, ma la gente veniva solo per conoscermi e vedermi. Quella zona era ancora poco frequentata in quegli anni, con il nostro progetto imprenditoriale siamo riusciti a riabilitarla.
In quegli anni di gestione avrò macinato non so quanti chilogrammi di caffè! Le persone venivano anche solo per bere una cosa, scambiare due chiacchiere. Dopo lo stabilimento, ci siamo spostati in centro a Ravenna, occupandoci della gestione dello Chalet dei Giardini Pubblici. Anche in questo caso la zona era tutta da riqualificare. Inizialmente visto come posto di degrado, con il tempo e grazie anche ai controlli delle forze dell’ordine, siamo riusciti a creare in quel bar / ristorante e in quel parco un posto per le famiglie. Un luogo di aggregazione sociale, com’è conosciuto oggi. Per noi è stata una grande soddisfazione. Qui le persone trascorrono i pomeriggi dopo la scuola, le mamme si ritrovano per una merenda, la sera si mangia la pizza con gli amici.
Successivamente ci siamo spostati nella zona del Cinema City, anche lì all’inizio non c’era praticamente nulla se non la multisala. Abbiamo aperto quattro locali: Cinepizza, America Graffiti, il Bar e La Bruschetteria. Oggi è un luogo dove i ravennati vanno volentieri anche per cenare dopo la proiezione del film. L’ultimo progetto, infine, più recente è l’apertura del bar ristorante Serafina di fronte al Teatro Alighieri. Come lo chalet dei Giardini, anche Serafina è un posto dove pranzare, cenare, fare aperitivo, gustarsi una pizza.
A distanza di 20 anni, è scemata la sua popolarità?
Sicuramente sì, soprattutto a Ravenna dove la gente è abituata a vedere il personaggio nella propria città. Fuori è diverso: qualcuno mi riconosce e mi ferma ancora. A parte questo, la visibilità dei primi anni mi ha dato tantissimo e ha certamente contribuito a portare slancio alle nostre prime attività, quantomeno all’inizio.
La Mascia di oggi, per dare visibilità alle sue imprese, si affida ancora al personaggio o adotta anche altre strategie di comunicazione?
Curiamo molto la comunicazione aziendale, mio marito ci tiene moltissimo. Io in realtà un po’ meno, sono ancora della vecchia scuola che per fare andare bene un’attività basta il passaparola tra le persone. Comunque abbiamo un social media manager, che gestisce tutta la parte comunicativa e pubblicitaria del nostro lavoro. La pandemia sicuramente ha reso le cose difficili, siamo rimasti fermi per quasi due anni (lavoravamo solo con l’asporto e il delivery), ma abbiamo continuato a investire sulla comunicazione. Non solo sui social, ma anche con attività di volantinaggio porta a porta. Come dicevo prima, credo che se un prodotto sia buono, basta che la voce giri tra la gente per dare valore al tuo lavoro e accrescerlo. È ovvio però che nel 2021 non si può essere imprenditori senza promuovere le tue attività anche su internet e sui social. Altrimenti, si resta tagliato fuori dal mercato.
Le chiedono ancora di partecipare a qualche trasmissione televisiva?
È capitato quando è nata la mia prima figlia. Mi avevano proposto di fare L’isola dei Famosi, ma ho rifiutato. In quel momento ero concentrata sul lavoro e volevo godermi la famiglia, i primi anni di mia figlia. Anche di recente ne ho ricevuta qualcuna, ma non ho ancora accettato. Vedremo come si mettono le cose, non escludo la possibilità, adesso che le mie figlie sono grandi e la mia vita è ben avviata.
Mascia oggi si sente ancora personaggio? Quali sono i progetti per il futuro?
La Mascia di oggi è felice delle esperienze fatte in passato, che sicuramente le hanno dato tanto anche dal punto di vista lavorativo e affettivo. So che resterà sempre in me quella parte di personaggio legata alla casa del Grande Fratello, ma oggi la mia vita si basa su altri pilastri: lavoro, famiglia, la mia città a cui devo tanto. Non mi precludo però la possibilità di vivere altre esperienze legate allo spettacolo. Ci sarà tempo per rifletterci su. Intanto la nuova sfida che ci aspetta è la gestione di un nuovo bagno al mare, a Marina di Ravenna. I lavori sono ormai agli sgoccioli e l’apertura è prevista per marzo 2022. Si chiamerà Ondina. E siamo molto felici.