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Erika e l’Armadio di Grace: «Ordinati si diventa: vi spiego come organizzarvi»

di Sara Tamburini
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Il rispetto per la riservatezza dei clienti e l’ascolto sono gli elementi chiave del personal branding di Erika Grazia Lombardo, founder dell’Armadio di Grace

«Non abbiamo bisogno di più spazio, ma di meno cose». Questa è la frase che domina nel sito di Erika Grazia Lombardo, che nel 2018 ha fondato il brand Armadio di Grace con l’obiettivo di fornire consulenze professionali a privati e aziende per la riorganizzazione e l’ottimizzazione degli spazi domestici e commerciali.

La sua missione principale è sempre stata quella di trasmettere l’importanza dell’organizzazione nella vita di ognuno di noi, attraverso consigli e suggerimenti condivisi sui profili social e sul blog che stanno avendo grande successo: il suo profilo Instagram ha 482mila follower.

Come hai iniziato la tua attività?

Ho intrapreso questa professione per una necessità personale: avevo il bisogno di organizzare e ottimizzare gli spazi della mia casa, soprattutto in vista del trasloco fatto alcuni anni fa. Per questo ho deciso di approfondire questa tematica che con il tempo mi ha appassionata sempre di più. Ho iniziato a organizzare serate divertenti e utili a casa di amiche che chiedevano il mio supporto dopo aver visto i risultati positivi ottenuti nella mia casa. Grazie a queste esperienze mi sono resa conto del potenziale che possedevo nell’aiutare gli altri a migliorare l’organizzazione dei propri spazi. È stato solo nel 2017 che ho deciso di intraprendere questa strada in modo professionale, dedicandomi completamente a questo lavoro. Ho seguito corsi mirati e ho continuato ad approfondire in autonomia le mie conoscenze. Oggi, grazie ai continui aggiornamenti, sono in grado di offrire un servizio professionale e competente nella creazione di ambienti organizzati e funzionali.

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Qual è il tuo cliente tipo?

Il mio cliente tipo è la persona che cerca supporto professionale per ottimizzare gli spazi della sua casa. Ha una vita impegnata e non dispone di molto tempo da dedicare all’organizzazione degli spazi. È un cliente che cerca un esperto in grado di offrirgli soluzioni personalizzate, tenendo conto del suo stile di vita, delle sue preferenze e delle sue necessità specifiche. Desidera un approccio professionale che permetta di ottenere risultati concreti e duraturi.

Qual è la difficoltà più grande per cui si rivolgono a te?

Senz’altro la mancanza di successo duraturo nell’organizzare gli spazi in autonomia. Spesso, tentano di organizzare le proprie case da soli, ma si trovano di fronte a sfide legate alle quantità di oggetti e alla complessità dell’organizzazione. La maggior parte di loro si rende conto che la semplice rimozione o sistemazione superficiale degli oggetti non risolve veramente il problema. Hanno bisogno di un approccio professionale che vada oltre il semplice riordino e che affronti le cause profonde del disordine, in modo da mantenere la casa organizzata anche dopo il mio intervento.

C’è un cliente che hai seguito che ti ha dato particolare soddisfazione? Perché?

Sono diversi i clienti che mi hanno dato particolari soddisfazioni nel corso del mio lavoro. Uno di questi è una signora appassionata di moda che mi ha contattata per la riorganizzazione del suo guardaroba. Ciò che mi ha resa orgogliosa e soddisfatta è il fatto che nonostante acquisti di nuovi capi di abbigliamento, riesce a mantenere la funzionalità degli spazi nel tempo, facilitando la sua quotidianità. Abbiamo lavorato insieme per creare sistemi di organizzazione personalizzati che si adattano alle sue esigenze e al suo stile di vita. Abbiamo selezionato attentamente ogni elemento nel guardaroba, tenendo conto della sua utilità, della sua vestibilità e della sua preferenza personale. La mia più grande soddisfazione professionale è stata vedere come la cliente sia riuscita a interiorizzare le tecniche e le strategie di organizzazione che le ho insegnato.

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I “professional organizer” o presunti tali sui social sono molti: hai ragionato su un posizionamento specifico per differenziarti dagli altri? In che modo?

Assolutamente, ho riflettuto su un posizionamento specifico per differenziarmi dagli altri professionisti presenti sui social media. Credo fermamente che la differenza risieda nella mia personalità e nelle caratteristiche peculiari che mi contraddistinguono. Non si tratta solo dei servizi offerti e delle tariffe proposte, ma soprattutto del modo in cui ci si relaziona con i clienti. Nel mio lavoro, ritengo che la riservatezza sia un tratto distintivo fondamentale. Comprendo l’importanza della privacy dei miei clienti e mi assicuro di trattare ogni informazione in modo confidenziale. Questo crea un ambiente di fiducia reciproca che permette ai miei clienti di aprirsi liberamente e condividere le loro esigenze. Inoltre, l’accoglienza e l’empatia sono elementi che metto in primo piano durante le mie interazioni con i clienti. Sono consapevole che ognuno ha una storia unica e vive situazioni diverse. Cerco di comprendere a fondo chi ho di fronte, senza giudizio alcuno. Questo mi consente di offrire un servizio personalizzato, adattato alle esigenze specifiche di ogni cliente. In conclusione, il mio posizionamento si basa sulla personalità, sul rispetto della riservatezza dei clienti, sull’accoglienza, sull’empatia e sulla creazione di un ambiente di fiducia. Credo che queste qualità distintive mi consentano di offrire un servizio autentico e personalizzato nell’organizzazione degli spazi.

Gestisci personalmente le tue pagine social? Ti fai supportare da qualcuno?

Sì, gestisco personalmente le mie pagine social. Riconosco che la gestione dei social media richiede molto tempo e impegno per offrire un contenuto autentico e curato nei dettagli. Tuttavia, ritengo che la gestione diretta degli account social mi permetta di mantenere un collegamento diretto con il mio pubblico e di trasmettere la mia personalità in modo più diretto. Cerco di condividere informazioni utili, consigli pratici e storie che ispirano e motivano le persone a migliorare l’organizzazione dei loro spazi. Questo mi consente di mantenere un’interazione autentica con la mia community online.

Dove trovi le idee per i tuoi contenuti?

Riconosco che trovare idee può essere sfidante, tuttavia credo che l’ispirazione possa essere coltivata attraverso diverse fonti e approcci. Una delle strategie che utilizzo è quella di esplorare tematiche diverse e cercare di adattarle in modo originale alle mie aree di interesse. Guardare oltre il mio campo specifico mi consente di scoprire nuove prospettive e idee che posso reinterpretare in modo unico. Inoltre, cerco ispirazione nel mondo reale, osservando le sfide e le esperienze che le persone affrontano quotidianamente riguardo l’organizzazione dei loro spazi. Le domande e le richieste che ricevo dai miei clienti, così come le situazioni comuni che si presentano, possono diventare un punto di partenza per creare contenuti informativi e utili per la mia audience. Infine, anche il coinvolgimento con la mia community online è un’importante fonte di ispirazione. Ascolto domande, leggo i commenti e i feedback e li prendo in considerazione per sviluppare contenuti che rispondano alle loro esigenze e ai loro interessi specifici.

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Pensi sia utile appoggiarsi a un ufficio stampa per uscire su riviste di settore?

Sì, certo. Penso che l’utilizzo di un ufficio stampa sia uno strumento molto utile per espandere la propria visibilità e raggiungere un pubblico più adulto. Inoltre, essendo una professione in crescita, molti media mi contattano perché interessati a capire come si sta evolvendo il settore. Per questo motivo mi sono affidata a un’agenzia di professionisti.

Hai scritto “La casa leggera” e “La casa leggera – il quaderno” (entrambi editi da BUR). Che feedback hai avuto?

Il primo è un manuale che approfondisce il mio metodo di lavoro per la riorganizzazione degli spazi, mentre il secondo è uno strumento compilabile che aiuta a creare ordine non solo fisicamente, ma anche mentalmente. I feedback ricevuti per entrambi i libri sono stati positivi. Molti lettori hanno apprezzato l’approccio pratico e concreto, trovando utile il metodo proposto per organizzare e ottimizzare gli spazi della propria casa. In particolare, il libro “La casa leggera – il quaderno” è stato considerato un’ottima risorsa per guidare il processo di decluttering e favorire un senso di calma e benessere nella propria casa. La possibilità di scrivere un terzo libro è certamente un’idea che mi affascina. Vorrei crearne uno che associasse due tematiche diverse, ma fortemente correlate tra loro. Tuttavia, al momento è solo un’idea, vedremo cosa riserva il futuro. La mia priorità è continuare a fornire servizi di consulenza ai miei clienti, organizzando anche masterclass per trasmettere il mio metodo di lavoro ai futuri professionisti.

Cosa ne pensi del personal branding applicato al tuo settore?

 Trovo che sia estremamente importante in quanto permette ai potenziali clienti di comprendere quanto un professionista sia adatto alle proprie esigenze. Come accennato in precedenza, ritengo che per differenziarsi dagli altri sia importante considerare, oltre alle competenze tecniche, anche le soft skills. Queste qualità personali consentono di valutare quanto il professionista sia in sintonia con il cliente. Quindi ritengo che il personal branding sia una componente cruciale per il successo nel mio settore, grazie al quale permetto ai miei clienti di comprendere chi sono come professionista e se sono la scelta giusta per aiutarli nell’organizzazione dei loro spazi.

Puoi dare ai nostri lettori 3 consigli per chi, come me, è disordinata cronica?

Pianifica il lavoro in modo progressivo: evita di pensare di dover affrontare tutto il disordine in una sola volta, poiché potrebbe scoraggiarti. È meglio suddividere il lavoro in piccole parti e iniziare con una di queste. Concentrati su un compito alla volta e completalo prima di passare al successivo. Questo ti aiuterà a mantenere alta la motivazione poiché vedrai i progressi compiuti man mano che completi ogni singolo compito.

Cambia prospettiva sull’organizzazione: spesso si associa l’organizzazione degli spazi a un compito noioso, lungo e faticoso. Tuttavia, è importante cambiare il modo in cui lo percepiamo. Concentrati sull’obiettivo finale, che è quello di godere dei tuoi spazi e vivere in un ambiente appagante. Ricorda che l’organizzazione ti aiuterà a semplificare la tua quotidianità e a vivere meglio.

Non puntare alla perfezione: l’obiettivo dell’organizzazione non è quello di creare uno spazio perfetto, ma di ottenere il massimo dalle risorse a tua disposizione, sia che si tratti di spazi, tempo o energie. Non lasciarti intrappolare dalla ricerca della perfezione, poiché può diventare un’attività senza fine che ti fa perdere tempo e motivazione. Concentrati invece su ciò che puoi raggiungere con le tue risorse attuali e ricorda che “Fatto è meglio che perfetto”, come afferma Sheryl Sandberg, imprenditrice statunitense.

Seguendo questi consigli, potrai affrontare il tuo disordine in modo più efficace e raggiungere una maggiore organizzazione nella tua vita quotidiana. Ricorda di essere paziente con te stessa e di celebrare ogni progresso compiuto lungo il percorso.

armadio-grace-1Quindi.. ordinati si nasce o si diventa?

Posso affermare senza ombra di dubbio che con motivazione e volontà, ordinati si diventa. Con l’impegno e la costanza, chiunque può imparare a essere più ordinato e organizzato nella propria vita: io ne sono l’esempio.

 

Sara Tamburini

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