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Luca Pagliacci (Orogel): «Il nostro è un brand che arriva alla “testa” del consumatore»

di Erika Digiacomo
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È uno dei primissimi nomi che ci vengono in mente quando pensiamo ai surgelati. Differenziandosi per un tone of voice unico, il marchio Orogel parla al pubblico in modo diretto: da uno storytelling emozionale della propria storia, al racconto trasparente della propria filiera sostenibile. Grazie a strategie di comunicazione mirate e a un posizionamento efficace, Orogel è riuscita ad entrare nelle case degli italiani investendo sul proprio brand. Come ci racconta Luca Pagliacci, Marketing Manager Orogel.

 

Se diciamo “surgelati” a cosa pensate? Molto probabilmente, all’unisono, tutti insieme, risponderemmo: Orogel. L’azienda nata a Cesena, in Emilia-Romagna, in 55 anni di storia è infatti diventata un vero colosso nel panorama nazionale, per la produzione, vendita e distribuzione di prodotti surgelati. Un nome che non si è più dimenticato e che ancora oggi si trova sulle tavole di tantissimi italiani.

Nel 1967 un gruppo di undici produttori ortofrutticoli del cesenate, fonda la Cooperativa Agricola Produttori Ortofrutticoli (COPA). Successivamente altre aziende del territorio romagnolo si uniscono al progetto, così nel 1969, nasce il Consorzio Fruttadoro. Nel 1974 i primi cibi confezionati fanno il loro ingresso nel mercato e nel 1976 lo stabilimento di Cesena inizia una propria attività di surgelazione. Il graduale e continuo incremento dell’attività produttiva rende necessaria, nel 1978, la costituzione di una società di produzione, vendita e distribuzione dei prodotti surgelati, che porta alla nascita del marchio Orogel.

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Nel 1987 Orogel inaugura il primo grande magazzino automatico a -40 °C per lo stoccaggio e la movimentazione dei surgelati e, nel 1989, viene avviata anche l’attività di produzione di lavorati della frutta, ottenuti con l’impiego della frutta prodotta dai soci del Gruppo. La società oggi opera attraverso i marchi Orogel Surgelati, Orogel Confetture e Orogel Fresco. Una svolta importante nella crescita dell’azienda è data anche dall’invenzione del “cubello”, lo spinacio surgelato in cubi. Altre creazioni di Orogel e diventate “i preferiti” del pubblico consumatore sono: i Minestroni Leggerezza e i Verdurì, le gocce di passato di verdura. Nel 2017, per festeggiare i 50 anni dalla nascita, è nata la Fondazione FOR (Fruttadoro Orogel), con l’obiettivo di dare organicità agli interventi nei settori dell’impegno sociale, della solidarietà e della cultura.

Il successo esponenziale dell’azienda, nata dall’attaccamento al territorio e dal senso di cooperativa, è dovuto senz’altro anche alla sua capacità di arrivare prima che alla “pancia” del consumatore, alla sua “memoria” tramite strategie di comunicazione mirate e ben studiate. Spot pubblicitari, radio, Tv, celebri testimonial e sponsor, Orogel prima ancora che con i prodotti, è riuscita ad entrare nella casa degli italiani investendo sul proprio branding. Lavorando sodo per definire la propria identità: il suo marchio, unico e inconfondibile. “Orogel”. Nome che fu deciso solo una volta intrapresa la strada dalla surgelazione, nella prima metà degli anni Settanta. “Fruttadoro” era infatti fuorviante per la nuova produzione. Nacque così “Orogel”, che richiamava sia il Consorzio Fruttadoro sia la surgelazione. A svelarci i segreti di questa perfetta macchina comunicativa è direttamente Luca Pagliacci, Marketing Manager Orogel.

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Orogel vanta una grande storia imprenditoriale, che ha reso il marchio il più famoso nel settore dei surgelati. Quali sono stati e sono oggi i suoi punti di forza?

La storia della nostra comunicazione a livello nazionale inizia alla fine degli anni Ottanta, un periodo molto fertile per la pubblicità, che vedeva le principali aziende puntare su messaggi iper-creativi, emozionali, talvolta sensazionalistici, per conquistare l’attenzione del consumatore. Noi invece abbiamo, sin dai primi passi, scelto un approccio contraddistinto da un tone of voice focalizzato sul raccontare in modo chiaro, semplice e trasparente, oserei dire quasi un tono informativo, chi siamo, dal campo alla tavola.

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In che modo arrivate “alla pancia” del consumatore?

La nostra comunicazione parte dal raccontare che Orogel è un gruppo cooperativo di oltre 1.600 soci agricoltori, che ogni giorno lavora i terreni più vocati per offrire prodotti di altissima qualità. Un racconto che segue la linea dello storytelling e si rivolge in maniera chiara ai consumatori. La costanza nella comunicazione, legata alla semplice verità, ci ha permesso di conquistare passo dopo passo la loro fiducia, stima e approvazione, fino a diventare il primo produttore nazionale di vegetali freschi surgelati. L’attenzione spasmodica alla qualità e alla salubrità dei nostri prodotti ci ha permesso di promuovere anche, in tempi decisamente antecedenti ai trend più moderni, concetti e valori che sono stati sempre più abbinati al brand Orogel, quali leggerezza e benessere.

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Oltre alla qualità, dove si è investito di più?

Sicuramente la chiave del nostro successo è stata quella di parlare con i consumatori in modo diretto, raccontando quello che siamo con trasparenza. Nel corso del tempo abbiamo coinvolto negli spot anche i nostri soci e i nostri dipendenti, proprio per valorizzare tutto il nostro mondo. Abbiamo avuto anche qualche testimonial per alcune attività di lancio prodotto, ad esempio Miss Italia Cristina Chiabotto nel 2004 per la linea Benessere, e Marco Bianchi per la Soia Edamame nel 2014. A questi si aggiungono anche i volti noti della televisione che ci accompagnano per le telepromozioni, i long video o le iniziative speciali: operazioni che hanno come obiettivo quello di raggiungere la più ampia audience possibile.

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Su quali strategie punta il team marketing di Orogel?

Anche il team di comunicazione ha seguito l’evoluzione del gruppo passo a passo, come ogni attività che mettiamo in campo. All’inizio poche persone per seguire la comunicazione sui canali principali, televisione e stampa. Negli ultimi anni abbiamo ampliato il team coinvolgendo anche figure che seguono l’area digital, in particolare i social network, dove siamo presenti con tantissime attività e dove possiamo essere ogni giorno in contatto diretto con la nostra community.

L’azienda investe su diverse iniziative sociali. Quanto è importante restare connessi con il vostro territorio?

Orogel affonda le radici nei principi della cooperazione, di cui condivide i valori di mutualità e sostegno reciproco. Per questo si impegna costantemente in iniziative di welfare aziendale, rivolte a soci, dipendenti e collaboratori. Non solo, Orogel da sempre ha un legame profondo con i territori dove hanno sede i suoi stabilimenti e si impegna a sostenerli attraverso azioni che favoriscono cultura e inclusione sociale. Orogel ha costituito una propria fondazione Fruttadoro F.OR proprio con l’obiettivo di dare organicità ad interventi nei settori dell’impegno sociale, della solidarietà e della cultura.

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Ci sono novità in arrivo? Nuovi prodotti pronti al lancio?

Continueremo a valorizzare i nostri vegetali freschi surgelati, che offriamo ai consumatori in tantissime soluzioni che ne consentono un utilizzo comodo, veloce e creativo, assicurando sempre di portare in tavola prodotti dall’importante contenuto salutistico. Un esempio sono i Contorni Benessere, mix di verdure da preparare in pochi minuti in padella o al microonde, ricchi di proprietà nutritive e di gusto. Per rispondere ai consumatori moderni e alla ricerca di un ingrediente segreto per trasformarsi in “chef”, abbiamo da poco lanciato la linea Crea Tu, quattro mix di verdure surgelate, sapientemente abbinate, già insaporite con erbe aromatiche e spezie, condite con un filo d’olio, pronte per trasformarsi in passe-partout per ogni ricetta. Versatili e gustose, si prestano per primi piatti, secondi, torte salate, frittate, piatti unici, contorni. Con pochi gesti e in pochi minuti ai fornelli. L’unico limite sarà la fantasia di ciascuno di noi!

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Erika Digiacomo

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