È stata nominata Avvocato dell’Anno Boutique d’Eccellenza Diritto del Lavoro 2019 – Relazioni Industriali e nel 2022 indicata da Forbes tra i 100 avvocati dell’anno. Cassazionista, iscritta all’AGI (Associazione Giuslavoristi Italiani) e a LES Italy (Licensing Executives Society Italy) e Socia AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), Maddalena Boffoli, con il suo team di professionisti, opera su tutto il territorio nazionale e svolge attività professionale sia in sede giudiziale, sia di consulenza stragiudiziale su ogni aspetto del diritto lavoro e del diritto civile.
«L’affiancamento di un ufficio stampa può facilitare la comunicazione di un professionista»
La incontriamo nel suo studio a Milano, in Corso Venezia.
Da tempo si batte, come avvocato, affinché l’Italia acquisisca una consapevolezza culturale sul divario occupazionale tra uomo e donna. Secondo uno studio condotto nel 2020 dal World Economic Forum il nostro Paese presenta una profonda arretratezza sotto il profilo della rappresentanza femminile, sia nelle istituzioni che nelle aziende. La pandemia come ha cambiato la situazione lavorativa delle donne in Italia rispetto all’Europa e al mondo?
L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto – e che purtroppo ci vede ancora coinvolti – non ha certamente migliorato la situazione lavorativa delle donne: sotto gli occhi di tutti, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, le donne sono state una delle categorie più penalizzate dalla pandemia, sia perché occupate nei settori più colpiti, sia in quanto affidatarie di compiti familiari ulteriori che derivano dalla chiusura delle scuole o dalla cura di familiari non autosufficienti e di persone con gravi disabilità.
Secondo dati Eurostat, il tasso di occupazione femminile in Italia (calcolato con riferimento alla popolazione attiva e alla fascia d’età 15-64 anni) nel 2020 era il più basso tra i Paesi UE dopo la Grecia, pari al 52,7%. Per quanto concerne il divario occupazionale di genere, secondo dati Eurostat, l’Italia è il Paese UE con il divario occupazionale di genere più ampio, pari al 19,9%.
Tuttavia, la pandemia nel dare risonanza alle problematiche relative alla situazione lavorativa delle donne, ha senz’altro avuto, in Italia, ma non solo, anche la funzione di “catalizzatore” nel processo già in atto per il raggiungimento della “parità di genere tra uomo e donna” nel mondo lavorativo.

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Ricordiamo per esempio l’introduzione del Family Act, Riforma di accompagnamento del Pnrr, che può costituire una forte leva che consenta alle donne di porsi nella condizione di partecipare al sistema economico lavorativo alla pari con gli uomini. Ed ancora. Pensiamo alla Legge n. 162 del 5.11.2021 entrata in vigore il 3 dicembre (c.d. legge sulla parità salariale) che contiene una serie di modifiche e integrazioni al codice delle pari opportunità (d.lgs. 198/2016), con l’obiettivo di sostenere le aziende “sane” che rispettano e diffondono le buone pratiche in materia di uguaglianze di genere.
Che rapporto hanno le donne con il mondo dell’imprenditoria?
Il nostro Paese certamente non manca anche di grandi esempi di donne di spiccato valore nel mondo dell’imprenditoria e di leadership femminile. Dopo un passato dove gli esempi di leadership femminile erano più usuali all’interno di aziende familiari (per citarne una per tutte, ricordiamo Emma Marcegaglia), solo più di recente viene apprezzata anche la professionalità al femminile nella guida di grandi aziende, complice anche una nuova attenzione alla professionalità e competenza di donne che hanno saputo imporsi (con non poca tenacia e determinazione) nel mercato del lavoro. E cosi per citare imprenditrici di grande tenacia, quali Elisabetta Franchi, non possiamo non riconoscere come il caso Pomellato fornisca un grande esempio di leadership femminile che è anche visione e valore aggiunto per l’economia italiana ed internazionale. Dopo essere stata brand manager per Armani e Vice Presidente di Bulgari, Sabina Belli è diventata Ceo del Gruppo, con una scelta di una leadership femminile da parte dei vertici di Kering, il global Luxury Group divenuto proprietario di Pomellato, e tanti altri marchi famosi come Gucci, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Bouncheron e altri.
Microsoft Italia ha nominato di Silvia Candiani Amministratore Delegato, così come non posso, poi, esimermi dal menzionare anche l’esempio di Roberta Neri, che era stata nominata dal MEF Amministratore Delegato di Enav Spa, per traghettare la società alla quotazione in Borsa, compiendo un eccellente lavoro, Laura Cioli appena nominata Amministratore Delegato di Sirti e ancora Valeria Sandei che ha guidato la quotazione in Borsa di Almawave.
E questo, per citare solo pochi (dei tanti) esempi di leadership femminile che possono costituire per le giovani donne dei role models. La lista inizia, infatti, finalmente ad allungarsi, ma per competenza e merito e quale indiscusso riflesso di un avviato (ma non ancora compiuto) cambio culturale. Dobbiamo confidare che sempre più nomi femminili si aggiungano, per merito e competenze, alle classi dirigenti: senza per questo, naturalmente, dover assistere all’aberrazione contraria, ovvero, alla scelta aziendale di preferire una candidata donna in ruoli apicali solo per essere ‘compliance’ al tema della parità di genere, rispetto ad un candidato uomo con migliori competenze professionali per quella stessa posizione. Perché questa, non sarebbe in ogni caso parità.
Quali attività come avvocato svolge in merito a questo. Chi si rivolge a lei?
Di origine pugliese, ho fondato il mio Studio Legale circa 20 anni fa a Milano: io e la mia squadra di collaboratori assistiamo, prettamente nell’ambito giuslavoristivo, società – dalle più piccole alle multinazionali e/o quotate in borsa e/o partecipate dalla Pubblica Amministrazione – e i dirigenti nella gestione dei rapporti di lavoro e nella tutela del patrimonio aziendale, al fine di potenziare ed ottimizzare il lavoro delle risorse umane, in un’ottica di raggiungimento degli obiettivi dell’impresa.
Nell’affiancare quotidianamente le aziende, i vertici aziendali, gli Amministratori e i Soci vengo, quindi, a contatto con le diverse realtà aziendali supportandole nella risoluzione delle problematiche inerenti le risorse umane e i vertici aziendali: mi dedico a proporre soluzioni “su misura” nell’interesse di ogni singolo cliente sia nella gestione ordinaria di un’azienda, ma anche, come non mai in questi tempi, nelle situazioni più particolari, eccezionali e/o di emergenza. E il tema del femminile, in questo frangente, anche a fronte dell’introduzione delle norme citate, è di grande attenzione.
Parliamo di personal branding: che importanza dà alla comunicazione nel suo lavoro, come costruisce la strategia di comunicazione e qual è il modo di “presentarsi sulla scena” con degli esempi pratici?
Pur continuando a ritenere, per mia esperienza personale, che sia “il passaparola” tra clienti e colleghi a rivestire la migliore pubblicità per la mia attività professionale, non posso certamente negare che anche noi avvocati non dovremmo sottrarci allo “stare al passo con i tempi” in tema di comunicazione.
Certamente la risolutività dei casi che affronti costituisce indiscusso presupposto del passaparola e la migliore fonte di pubblicità, ma ciò non di meno la comunicazione esterna, anche per il tramite di interviste, convegni e social costituisce indubitabilmente fonte di visibilità, consentendo di poter affrontare temi di più ampio respiro che possano interessare non solo il singolo cliente, ma una collettività più ampia.
Tra i temi, anche di recente, da me affrontati vi è senz’altro quello della “parità di genere” oggetto anche del Convegno dell’ottobre 2021 presso l’Accademia dei Lincei di Roma, con il Ministro per le Pari Opportunità e la famiglia, Elena Bonetti nell’ambito della IV Edizione dei “Dialoghi a Spoleto” sulla tematica “Donne, teologia, potere e spiritualità” condotto dalla Dott.ssa Paola Severini Melograni.
In particolare, sul tema parità di genere nello sport, sono stata anche ideatrice, promotrice e relatrice nel Convegno AGI del dicembre 2019 “L’importante è pareggiare – Diritto del Lavoro e parità di genere nello Sport”, che ha rappresentato l’occasione per riflettere, anche in ambito giuridico, su tale problematica e sull’evoluzione normativa che ha portato all’approvazione dell’emendamento Nannicini.
Sul medesimo tema, ho anche partecipato come relatrice al “Master di formazione in New Media, Finanza e Innovazione per lo Sport”, organizzata dall’Università di Palermo nel marzo del 2021 e anche al “Corso di formazione in Diritto, management e comunicazione dello Sport”, organizzata dall’Università di Perugia nel febbraio del 2021, oltre ad aver partecipato a programmi Sky per rilasciare interviste sul tema.
Cosi come interviste sulle varie tematiche del diritto del lavoro nel periodo della pandemia, sono state certamente veicolo informativo e di visibilità
Cosa pensa dei profili social?
Confesso di aver approcciato solo da qualche anno i social, dovendo scoprire la loro effettiva funzionalità in ambito lavorativo. La facilità di comunicazione che i social garantiscono, consente infatti di poter affrontare temi di interesse comune o comunque spunto di riflessione per risolvere determinate problematiche nel continuo aggiornamento professionale che la nostra professione ci impone, per aiutare sempre al meglio le aziende e loro risorse e la loro produttività. Questo però, sempre dopo aver dedicato il tempo alla concreta gestione dei clienti e delle loro necessità.
Nella sua professione pensa sia utile avere il supporto di un ufficio stampa per uscire su riviste di settore?
Da Avvocato giuslavorista non posso non dare valore alle competenze e sono convita assertrice del suum cuique (a ciascuno il suo). Sono quindi certa che il supporto di un ufficio stampa possa certamente contribuire a facilitare la comunicazione di un’immagine professionale, ma senza professionalità e contenuti, i clienti non arrivano e non restano e l’immagine non può essere comunicata.