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Riccardo De Marco: «Con la divulgazione scientifica smascheriamo la disinformazione»

di Laura Severini
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Sperimentare nuovi linguaggi e strumenti aiuta a raccontare la scienza in modo innovativo e coinvolgente. Parola di Riccardo De Marco, una delle voci più seguite del canale Geopop.

 

La sua passione per la chimica nasce fin da piccolo, guidata dalla curiosità e dall’osservazione del mondo che lo circondava. Il suo interesse è stato alimentato anche dalla cucina dei suoi genitori, un vero e proprio laboratorio di reazioni chimiche quotidiane, e dall’amore per le scienze di suo fratello. Questo lo ha portato, nel tempo, a voler condividere la bellezza della chimica con un pubblico sempre più ampio. Stiamo parlando di Riccardo De Marco, divulgatore scientifico e chimico, una delle voci più seguite della piattaforma online e social Geopop. Con un approccio chiaro e coinvolgente, riesce a rendere semplici anche i concetti più complessi, dimostrando che la scienza è parte della vita quotidiana. In questa intervista racconta il suo percorso, il suo approccio alla divulgazione e il ruolo fondamentale dei social media nella comunicazione scientifica oggi. 

Come ha iniziato a far parte di Geopop e qual è stata l’idea iniziale dietro questo progetto?

Geopop è nato nel 2018 da un’idea di Andrea Moccia, geologo e divulgatore scientifico, con l’obiettivo di portare la scienza nelle case di tutti. Io ho aperto i miei profili Instagram e TikTok nel 2021 per parlare di chimica e, l’anno successivo, durante una fiera sulla sostenibilità, ho conosciuto il team di Geopop. Cercavano un divulgatore scientifico, mi sono candidato e, dopo tre colloqui, sono entrato ufficialmente nel team.

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Cosa significa per lei fare divulgazione?

Significa rendere la scienza comprensibile e accessibile a tutti. Spesso i ragazzi vedono la scienza come noiosa o distante, ma in realtà è parte della loro vita quotidiana. Se riescono a capire che studiare non è solo dovere ma anche piacere, allora abbiamo fatto bene il nostro lavoro.

Qual è il segreto per rendere argomenti scientifici complessi accessibili e coinvolgenti?

Non esiste un segreto, ma tanto studio e lavoro dietro ogni video. Dedichiamo giorni, a volte settimane, alla scrittura, perché crediamo che la narrazione sia essenziale. Il nostro obiettivo è spiegare la scienza senza dare nulla per scontato, utilizzando esempi pratici, immagini, video e render 3D per stimolare più sensi e rendere il contenuto comprensibile e attraente.

Qual è il ruolo della divulgazione scientifica nell’epoca delle fake news?

La divulgazione ha il compito di smascherare la disinformazione attraverso dati, esperimenti e fonti istituzionali attendibili. Il nostro obiettivo non è solo correggere gli errori, ma insegnare alle persone a riconoscere fonti affidabili e sviluppare un pensiero critico.

Che cos’è “Missione Cultura”? Qual è la filosofia dietro a questa iniziativa e quali sono i prossimi obiettivi?

“Missione Cultura” è un progetto che permette ai nostri sostenitori di diventare veri e propri mecenati della divulgazione scientifica, aiutandoci concretamente abbonandosi a Geopop. Con il loro supporto, possiamo creare contenuti ancora più innovativi, ma mantenendo tutto accessibile a tutti. Gli abbonati hanno vantaggi esclusivi come newsletter, live con la redazione e la possibilità di navigare su sito e app senza pubblicità. Abbiamo già raggiunto i primi obiettivi, come Casa Geopop e il documentario sui vulcani italiani, e stiamo lavorando ai prossimi traguardi, mantenendo sempre l’idea di creare contenuti straordinari fruibili da tutti, anche da chi non contribuisce economicamente. Quando arriveremo a 10mila mecenati, realizzeremo la serie “Italia 2100”, che esplorerà il futuro del nostro Paese dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Con 20mila mecenati faremo un tour nelle scuole, a 30mila organizzeremo un festival con divulgazione e spettacoli dal vivo, e con 50mila lanceremo “GeoPOP Kids”, un progetto educativo per i più piccoli.

 

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Parlando di comunicazione, quanto sono importanti i social media nel suo lavoro?

I social media sono fondamentali per raggiungere un pubblico ampio e diversificato. Io li utilizzo per condividere contenuti di valore e stimolare il dibattito, evitando la spettacolarizzazione della scienza. È essenziale mantenere un equilibrio tra contenuti accattivanti e rigore scientifico, senza cedere alla semplificazione estrema.

Che consiglio darebbe a chi vuole avvicinarsi alla divulgazione scientifica?

Direi di partire dalla curiosità e di non smettere mai di studiare. È fondamentale padroneggiare gli argomenti prima di spiegarli agli altri. La divulgazione non è solo un modo per insegnare, ma anche per imparare continuamente. Infine, consiglio di sperimentare diversi linguaggi e strumenti per trovare il proprio stile unico.

 

Laura Severini

Photo credits: Geopop

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